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Uscito per la prima volta nel 1886, questo breve romanzo di Tolstoj racconta la natura umana attraverso una metafora geniale. A parlare infatti è Cholstomer, un cavallo che nessuno vuole perché ha avuto la sfortuna di nascere con un mantello pezzato. Dalla tenera età e dai primi turbamenti amorosi fino alla vecchiaia, Cholstomer ci racconta con tenerezza la sua vita. Con le speranze e i sogni disattesi le gioie e le sofferenze come inevitabile corollario, la vita del cavallo non si differenzia da quella vissuta da tanti esseri umani. Ma, a differenza degli uomini, vittime della loro ossessione per il possesso, i cavalli affrontano l'esistenza con libertà, affrancandosi dalla schiavitù dell'ansia per il tempo che passa ineluttabile. Così, nonostante "la ragione stava sempre dalla parte di coloro che erano forti, giovani e felici, di coloro che avevano tutto davanti a sé..." Cholstomer vive la vecchiaia e la morte con nobile distacco e intelligente curiosità.